In un mondo al collasso tutto è soggetto a eradicazione e
cancellatura, il Lago d’Aral come la sula a Mana, Holland Island, quasi
scomparsa per innalzamento del livello del mare, e l’ulivo abbattuto del
Salento, la domanda è quanto possa resistere un uomo o una donna. È necessario
cercare l’«acqua/ di un’altra lingua», «senza reggenze e subordinazioni»,
attraverso la quale ognuno di noi può essere soggetto e oggetto di cambiamento;
ma occorre un radicale cambio del punto di vista. In Untitled# le questioni ambientali
e culturali si intrecciano con la poesia, oltre che, più in generale, con
l’esistenza di ognuno, dove per “ognuno” si intende ogni uomo e donna con la
propria storia, in Salento come in Giappone. Untitled# vuole essere un libro
che suggerisce un altro senso di lettura rispetto a quello occidentale; un
libro da leggere, inoltre, su più piani, spaziali e temporali».
La sindrome dell’ulivo, nelle intenzioni dell’autrice, assume quindi i contorni di una malattia esistenziale ed ecologica: è una tragedia pubblica e privata che ancora oggi è difficile da raccontare, perché, come scrive la poetessa: «Le radici rimangono salde sì / aggrappate alla terra /sono le foglie a cambiare / verdi come le iridi di un nonno /che raccontava antiche storie / ma l’eradicazione / non ammette racconto possibile».
È ondeggiamento liquido di suoni
il ritmo se echi dilatati
riverberano in un campo di quiete
sonora
così si procede per fluttuazioni
di sé
come l’acqua che cammina
e ritorna sui suoi passi
Notturlabio, di Simonetta Longo, celebra i 5 sensi e un sesto stutto da scoprire. Magistrale la sua pratica dell''ecfrasi in grado di di evocare opere di Dalì, Boccioni, Munch. Dai sui versi sgorgano fantasmi di sensazioni, dei veri miraggi di figure, profumi, suoni, sfioramenti di oggetti. Longo, tuttavia, rappresenta non solo la forma ma anche un'ipotetica essenza delle cose, eventi, situazioni. Da notare la prosodia, la segreta musica e il lessico prezioso dell'autrice.»
(Tomaso Kemeny, motivazione del Premio Rodolfo Valentino 2015)
Sulla silloge Notturlabio hanno scritto: Sebastiano Aglieco, Mario Buonofiglio, Francesco Clemente, Tomaso Kemeny, Giorgio Linguaglossa, Massimiliano Magnano, Luana Nebuloni, Nazario Pardini, Raffaele Piazza, Emanuele Spano, Luca Violo.