Untitled# di Simonetta Longo

puntoacapo Editrice, 2021

In libreria e web

In un mondo al collasso tutto è soggetto a eradicazione e cancellatura, il Lago d’Aral come la sula a Mana, Holland Island, quasi scomparsa per innalzamento del livello del mare, e l’ulivo abbattuto del Salento, la domanda è quanto possa resistere un uomo o una donna. È necessario cercare l’«acqua/ di un’altra lingua», «senza reggenze e subordinazioni», attraverso la quale ognuno di noi può essere soggetto e oggetto di cambiamento; ma occorre un radicale cambio del punto di vista. In Untitled# le questioni ambientali e culturali si intrecciano con la poesia, oltre che, più in generale, con l’esistenza di ognuno, dove per “ognuno” si intende ogni uomo e donna con la propria storia, in Salento come in Giappone. Untitled# vuole essere un libro che suggerisce un altro senso di lettura rispetto a quello occidentale; un libro da leggere, inoltre, su più piani, spaziali e temporali».


Recensioni

· UNTITLED# SU QUISALENTO 1-15 AGOSTO 2021
quiSalento
Silvia Comoglio · Recensione su Untitled#
Tellus Folio - 5 luglio 2021


Conoscere, a fondo, i codici esistenti. Sapere di essere (per adesione? introiezione? o automatismo? o magari per sottomissione?) in simbiosi con i codici esistenti. E volerne forzare e scardinare la struttura. Un atto, il forzare, lo scardinare, di lucida volontà. Un atto che rivendica il bisogno, ma anche il diritto, di emanciparsi da codici e struttura. Un atto che si traduce in progetto e progettualità. In creazione. Cosa che succede in Untitled#, l’ultima raccolta poetica di Simonetta Longo edita da puntoacapo...

LEGGI LA RECENSIONE:

   TELLUS FOLIO - Silvia Comoglio su Untitled.pdf  

Rassegna stampa · Untitled# di Simonetta Longo: romanzo in versi
Lecce Prima 15 maggio 2021
Rassegna stampa Gloria Indennitate · Un libro... «al contrario»
La Gazzetta del Mezzogiorno 14 maggio 2021
Rassegna stampa · Untitled#, versi al contrario
Il Nuovo Quotidiano di Puglia 14 maggio 2021
Rassegna stampa · Untitled# di Simonetta Longo, in diretta social la presentazione
Oraquadra.info 13 maggio 2021
Rassegna stampa · Presentazione "social" di Untitled# di Simonetta Longo: romanzo in versi al "contrario"
Puglia Live 14 maggio 2021
Lucia Schinzano · La xylella diventa poesia, anzi fumetto
Ambient&Ambienti 17 feb 2020
Luigi Cannillo · Anticipazione di Untitled# - Nota di lettura su alcuni inediti
"Milanocosa", 15 maggio 2018

Simonetta Longo, autrice consapevole e matura già a partire dalla sua raccolta d’esordio, Notturlabio, utilizza per la costruzione delle sue poesie non a caso una forma ellittica. Esiste una circolarità tematica che viene perseguita nello sviluppo del testo: così la parola finisce per saldarsi alla bocca aperta e l’acqua ai pesci affamati, oppure le capre selvagge al loro latte; lo stick giallo in bilico finisce per cadere. Gli spazi del luogo geometrico si allungano attraverso richiami, sviluppi e riprese di singoli elementi. Alla fluidità della linea contribuisce l’assenza di maiuscole e di punteggiatura, così come l’articolazione dei blocchi strofici, da considerare come vasche aperte e comunicanti anziché unità chiuse. E perfino la successione di testi come opere senza titolo, semplicemente numerati progressivamente.Questa scelta non può né deve essere considerata come formalismo fine a se stesso. Il progetto di Simonetta Longo vuole sollecitare nel lettore una serie di spostamenti ai quali lei stessa si riferisce nella nota di presentazione. La relazione tra i campi spaziali interno/esterno, ma anche tra quelli temporali presente/futuro, il rapporto tra superficie e profondità (suolo e planimetria) e quello tra oggetti reali e figure simboliche contribuiscono a stimolare lo “sguardo inclinato”, obliquo e diagonale, che superi le convenzioni poetiche più consuete. Sollecitando quindi il lettore a una nuova modalità percettiva e riflessiva nei confronti dei diversi fenomeni. Recuperando parole e nomi, magari anche i titoli soppressi.
Nello slanciarsi della forma ellittica si può raffigurare la ricerca della parola attraverso “dita bambine” che scavano per trovare nell'acqua della vita una lingua interrogante. È una ricerca che si riscontra anche nel percorso del viaggiatore, nell'approdo a una terra desolata e nella salvezza offerta da un segno tracciato come identità e memoria. Un paesaggio arcaico ed essenziale ritorna anche in Untitled#12 dove è ancora una figura dell’esilio ad affiorare nell'isola nella quale protagonisti sembrano essere alberi e animali, elementi naturali in atto nei rituali, in cui si palesano come ombre le presenze umane. L’isola, la pozza d’acqua, ma anche oggetti comuni come lo stick giallo sono lì a rappresentare che “[…] nella dinamica/ dell’esistenza/ non c’è principio/ d’inerzia/ che tenga”. E che la dinamica investe e attraversa la storia e il cosmo, e di questo attraversamento la poesia può essere manifestazione e testimone.


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